Visto che oggi nuncioncazzodafa’ volevo aprire una discussione: è da un bel po’ che i mass media prendono con le pinze le persone in sovrappeso, utilizzando il termine ‘curvy’, (inizialmente coniato per le ragazze con tette e culo, alla Sophia Loren per intenderci) anche per quelle molto molto in carne, per evitare l’insorgere di complessi dati dalla mancata accettazione della propria immagine con conseguenti disturbi di vario genere (depressione, anoressia, bulimia etc.) e fin qui nulla di sbagliato. La cosa che mi lascia perplessa è che lo stesso trattamento non venga riservato alle persone basse, e che esse continuano ad essere oggetto di scherno e di battute poco felici sulla loro statura non certo ‘vichinga’, e protagoniste di link ironici in rete o di articoli decisamente trash in cui si elencano tutti i bassi più famosi del pianeta, come a dire “Se ti senti nano, non preoccuparti, lo è anche Al Bano”.
Esiste una carrellata di fotografie di personaggi più o meno noti con corrispondenti stature in centimetri, in certi casi commentate quasi con scherno dal giornalista (?) di turno, che si accanisce in particolare quando il partner dei suddetti ‘nani’ è molto più alto di loro. Sono dell’idea che se si cerca di non creare complessi alle persone che hanno problemi di peso bisognerebbe fare lo stesso con quelle che ne hanno per via della statura. Anche continuare a sfottere una persona perché bassa può essere causa di problemi psicologici molto seri e mancata accettazione di sé: se ci pensate bene il peso eccessivo può essere una condizione transitoria, mentre l’altezza non può essere modificata, né con la dieta né dal chirurgo.
Per non parlare dei soprannomi che spesso si affibbiano a chi è carente in centimetri: Mezza Tacca (a Roma come al solito siamo gentili e il nomignolo affettuoso si trasforma in Mezza Pippa) Puffo/Puffetta, Nano, Gnomo. Negli anni 80 a Il Gioco delle Coppie quando Marco Predolin chiedeva al concorrente: “Come immagini la donna al di là della parete?” quest’ultimo, come prima cosa, diceva: “Mmm… vediamo… la mia donna ideale DEVE essere alta 1,70/1,75” facendolo passare come un requisito fondamentale, anche se lui spesso non superava il metro e sessanta. Er secchio e l’olivaro. Invece avete mai provato a non avere un’altezza da ciclope e a dire a qualcuno che giocate a pallavolo/calcio/basket senza sentirvi dire: “E che fai, in campo, la palla?”.
Io non so chi è che solleva intere crociate mediatiche se qualcuno in tv o sui social viene definito con scherno ‘grasso’ oppure ‘brutto’, e non so nemmeno perché ai bassi non si dice mai “Tu sei bella/o così come sei”, però dai, un po’ di solidarietà ci vorrebbe anche per loro. Mi piacerebbe che in quelle sfilate piene di buoni sentimenti solidali insieme alle donne oversize o curvy facessero sfilare anche donne bassine. Sì, avete capito bene, piccole di statura, tutte quelle sotto il metro e sessanta, e che venissero definite anche loro “Perfette nelle loro meravigliose imperfezioni”. Che poi, se ci pensate bene, sono proprio le frasi come queste che fanno pensare che, alla fine, se il sovrappeso, la statura non eccelsa e i piccoli difetti fisici (naso o mento pronunciato, caviglie grosse o quant’altro) sono denominate ‘meravigliose imperfezioni’, allora il messaggio che passa (ovviamente discutibile) è che la perfezione resta sempre e comunque quella delle donne da passerella. Un po’ di coerenza, please.
A risentirci.
La Bionda
A me piacciono un sacco le persone bassette. Come al solito è tutta questione di percezione e purtroppo bombardamento mediatico stupido.
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I media secondo me non fanno altro che amplificare un’opinione – e un tipo di stupidità – comune a tante persone. Ho visto genitori preferire un figlio a un altro solo perché più alto. E adulti definire ‘nani’ altri adulti, ‘colpevoli’ di essere 4 – 5 cm più bassi di loro. Il post ovviamente è ironico, ma penso che se prendiamo con le pinze le persone in sovrappeso, stessa cosa dovrebbe accadere nei confronti di chi è basso. O basterebbe semplicemente smetterla di condannare determinate caratteristiche a favore di altre. Ma dopo prevarrebbe l’intelligenza, e sarebbe un’utopia! Aahahah 😉
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