Invidia

Da cosa nasce l’invidia?

Cos’è che fa scaturire da una testa a dir la verità decisamente poco intelligente il più inutile e meschino dei sentimenti?

Tu dovresti saperlo bene, eppure te ne farò un excursus, non molto breve, anzi, perché se ti sei accorta che questo tarlo si annida in te e ti rosicchia come una tenia dell’animo, e fa sì che tu dica e faccia cose insensate alla persona verso cui in questo momento stai provando invidia, allora dovrà essere lungo il discorso che ti metterà al corrente che la diretta interessata delle tue bassezze sa di essere tale, sa tutto ciò che fai alle sue spalle, sa che…

L’invidia ha il volto patito e sofferto, il colorito giallastro di una iena strabica e grottesca, che non ride per non mostrare i suoi discutibili denti e si aggira alla ricerca di qualcuno da far ridere al posto suo, di una preda da abbindolare mascherata da persona civile, di un essere che le sappia credere e che le dia una mano nei suoi miserabili e machiavellici gesti verso gente che non merita di essere bersaglio della sua paranoia, ma non per elevatezza d’animo, semplicemente perché ignora questo animale dal pelo rossiccio che dimagrisce ad ogni sospiro, che emette il suo verso per rabbia, che si blocca e abbassa gli occhi di fronte alla testa eretta e al portamento fiero della leonessa, di cui vorrebbe avere il manto morbido e dorato, l’espressione intelligente e il passo sicuro, e soprattutto la considerazione che il branco nutre verso la regina della foresta.

Fonte: Pixabay
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Ti riconosci?

No, sii onesta con te stessa, non ti sopravvalutare: per fare la parte della leonessa dovresti avere ben altro coraggio.

Non quello che impieghi per calarti perfettamente nel ruolo della iena, perché sono tutti ‘coraggiosi’ a tirare pietre o a sparare quando il nemico dorme o da loro le spalle, ma è quando si trovano faccia a faccia con questo ‘nemico’ che cercano di emulare non riuscendovi, che inforcano gli occhiali scuri, o abbassano la testa, o fingono di non conoscere, di non sapere…

Comodo pensare che chi può ringraziare la vita di essere una persona contenta e soddisfatta di sé stessa debba necessariamente avere la testa vuota, o problemi degni del più pettegolo dei salotti: sono pensieri che tranquillizzano l’animo invidioso e povero d’intelletto…esiste, sebbene il mondo è quello che è, chi non si arrampica, chi non cerca di ottenere cose che non potrà mai avere, chi non si inventa cose di sana pianta sulla persona che odia per screditarla agli occhi di chi la ammira.

Fonte: Pixabay
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Esiste e c’è, ed è proprio la leonessa di cui ti parlavo, che avanza coraggiosa tra le tue chiacchiere, dritta, mentre tu parli e la osservi aggirandola da lontano, e contraendo il tuo volto in una maschera d’angoscia quando le vedi e ti accorgi che, nonostante tu l’abbia definita pazza, scema, vipera, poco intelligente, invidiosa, puttana, e tutti quegli aggettivi con cui accompagni il suo nome quando la descrivi tra la minoranza mediocre che è la tua squallida cerchia di amici, internazionali o provinciali che siano, lei resta sempre lei, e tu il mucchietto d’ossa marce che arranca su scarpe inadatte alla sua figura, troppo alte per le sue zampette e troppo elevate per la sua condizione sociale.

Alla prossima.

La Bionda

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