Ci sono tantissimi gesti nella vita, alcuni piacevoli, alcuni meno piacevoli: tra i primi, vi sono tutti quelli con cui ci rivolgiamo alle persone a cui vogliamo bene, come il gesto di tirare un bacio, o quello di fare una carezza a un bambino, o ancora l’abbraccio, che è a mio avviso uno dei migliori gesti che si possano fare nei confronti di un individuo, qualunque sia il suo umore. Tra i meno piacevoli, quelli più inflazionati sono il gesto del dito, con cui accompagniamo gentilmente in una località poco visibile a occhio nudo l’automobilista che ci ha tagliato la strada, e il gesto dell’ombrello, di cui ci serviamo allo stadio nei confronti della tifoseria avversaria durante il derby, quando la nostra squadra del cuore ha segnato un gol.
Ma per una ragazza che balla salsa, c’è un altro gesto poco piacevole, ed è il gesto delle maracas.
Questo avviene quando tu sei a bordo pista e ti stai guardando attorno per cercare le tue amiche o per controllare se in giro ci siano la gatta morta o la rompicoglioni viva a tallonare quello che ti piace pronta a correre là e a rompergli le uova nel paniere anche coi piedi ai minimi termini. Ti si avvicina un tizio muovendosi a tempo di musica come se avesse le maracas e ti fa: “Balli?”
Ecco. Se c’è una cosa che odio in pista è il gesto delle maracas. Ma non lo odio solo in pista, lo odio un po’ dappertutto. Perché spesso quando balli salsa in qualunque posto tu vada, incontri sempre la persona che di balli caraibici sa poco o niente e associa tutto ciò che li riguarda al famigerato, maledetto, odiatissimo gesto delle maracas.
E allora capita che vai al bar a prendere un caffé, e il barista ti fa: “Ma tu balli salsa?” e tac! Gesto delle maracas. Vai al supermercato e il pizzicagnolo (a Roma chiamiamo simpaticamente così il salumiere) mentre ti affetta un etto di bresaola e tu pensi ma chi me lo fa fa’ a sta a dieta, ma non era mejo la mortadella?! Si ferma, ti guarda e ti fa: “Stasera vai a ballare?” Ari tac! Gesto delle maracas. Incontri sotto casa un amico che non vedevi da tempo e a cui malauguratamente dici che stai andando a scuola di ballo, e lui che fa? Dopo averti detto “Ah, brava, anche tu SALSE E MERENDE – e tu gli vorresti rispondere altro che salse, altro che merende, ho appena comprato un etto de bresaola e me sta a piagne er core! – io so’ un tronco, nun ce riesco, però gajardo!” E indovinate un po’ con quale gesto conclude la frase?
Normale poi che in un locale, di fronte a un invito accompagnato dall’ennesimo gesto delle maracas io risponda gentilmente: “No, grazie”. E allora succede l’apocalisse.
Il tizio in questione va in puzza e mi dice: “Sono così brutto? No, dimmelo, ti sembro così brutto?”.
Mi allontano per evitare di discutere e lo vedo avvicinarsi ad altre ragazze dicendo: “Non mi pare di essere così brutto, magari un po’ bassino, ma brutto proprio no!!!”. In pista non faccio differenze tra brutti e belli o tra bravi e meno bravi, ma io con uno che mi invita facendo il gesto delle maracas, e muovendo pure la testa qua e la’ come se gli si fosse improvvisamente staccata dal collo non ci ballerei manco fosse Gabriel Garko… oddio, forse questa l’ho sparata grossa, ma spero di aver reso l’idea.
Questo post è tratto da ‘Ma tu balli Salsa?’ (©2015), un libro che racconta in maniera ironica e con leggerezza il mondo delle danze caraibiche e tutti i suoi ‘personaggi’. Se volete leggerlo, è in vendita su Amazon in formato e-book e cartaceo. Gratis per gli abbonati al programma Kindle Unlimited.
Grazie!
La Bionda
moh! il gesto delle maracas manco lo conosco visto che a ballare non ci vado e sono una frana che pesta i piedi alla compagna.
Quindi sta serena 😀
O.T. letto i primi due racconti. Il secondo l’avevo già commentato sul blog. Avanti senza il gesto delle maracas
"Mi piace"Piace a 1 persona