Il Coronavirus ci ha colpito come un fulmine a ciel sereno. Noi Italiani, amiconi, ‘abbracciconi’ come si dice a Roma e amanti della vita sociale a 360° ci siamo ritrovati prima ad evitare i contatti interpersonali e a mantenere le distanze, e poi a stare chiusi (giustamente) in casa per evitare il più possibile che il contagio si diffondesse oltre misura. Ci siamo improvvisati cuochi, pizzaioli, pasticceri, panettieri; abbiamo fatto stare in equilibrio una scopa e cucito mascherine; ci siamo allenati in casa (a parte i coglionazzi che si sono finti runner per eludere le restrizioni) per non perdere quel filo di addominali conquistati dopo un inverno di dieta e palestra; abbiamo suonato e cantato in balcone, spento le luci ed acceso quelle degli smartphone per illuminare l’Italia e auto-infonderci speranza e coraggio (questo almeno le prime due settimane, perché anche i flash mob a ‘na certa iniziano a rompere il cazzo!); abbiamo ringraziato i medici, gli infermieri e tutte le persone che sono state costrette ad andare al lavoro per garantire la nostra sopravvivenza, e questa è una cosa che dobbiamo continuare a fare ad oltranza, anche dopo che l’emergenza sanitaria sarà rientrata.
Si può dire che, nonostante il momento triste e difficile, abbiamo dato prova di essere un popolo forte e fiero, pronto a rialzarsi nonostante tutto, e finalmente qualcuno di noi ha imparato ad apprezzare l’Italia e a considerare un privilegio il fatto di essere nato in questa piccola ma favolosa Penisola che tutto il mondo invidia.
Però c’è qualcosa che non sopporto di questa quarantena, anzi qualcuno: sono le persone che sui social esprimono pareri personali riguardo a ciò che succederà in futuro, come se a casa loro fosse approdato direttamente il Padreterno, il Presidente Conte o il Mago di Arcella e avesse dato loro notizie certe riguardo la fine dell’emergenza sanitaria. Quegli individui che sui social amano postare commenti negativi anche quando ciò di cui si sta discutendo ha un tono palesemente positivo, che si affidano al sentito dire, ma credono solo ed esclusivamente ai pareri catastrofici che si sentono quasi in dovere di dispensare a noi poveri coglioni ‘ignoranti e disinformati’ con tono saccente e pieno di boria, alla “Io sì che sono intelligente!”
Ma chi ve la da tutta questa sicurezza? L’università della vita? I giornali web che per avere sponsor non fanno altro che creare notizie assurde (le bufale, per intenderci), pane per i denti dei boccaloni o degli ignoranti di turno buoni solo a sputare sentenze contro i politici? Tutti quelli che sul web, al grido di ‘restate a casa!’ insultano e minacciano anche le persone costrette ad uscire per andare al lavoro?
Prima di pontificare, INFORMATEVI.
E una volta che vi siete informati, evitate di interpretare a modo vostro ciò che avete appreso, della serie: “Dicono A, ma sicuramente faranno B”. Sennò rischiate di sembrare esattamente uguali a quelli che, ai tempi della scuola, dispensavano ansia ripetendo a destra e a manca:
“Tanto quest’anno ci bocciano a tutti”.
Se proprio non ce la fate, allora continuate a fa’ er pane, ‘a pizza, ‘e torte rustiche, e poi magnatevele, così speriamo che a bocca chiusa certe cazzate nun le sparate più!
E sappiate che, per ogni cazzata che sparate, nel mondo qualcuno se sta a da’ ‘na grattata. Me compresa.
Se beccamo alla prossima.
La Bionda.
Ben detto Raffa. Ormai tutti si sono improvvisati tuttologhi dotati di sfera di cristallo per dispensare consigli, soluzioni e visione del mondo futuro.
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Sì, e poi più sono ignoranti e più assurgono al ruolo di sapientoni. Una cosa terribile
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verissimo. Non ne si può più
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