Oggi è il Natale di Roma, la mia bella città, dove sono orgogliosa di essere nata. Borgo Vittorio è la strada, stretta e lunga, del Rione Borgo dove ho vissuto fino ai 20 anni, respirando quell’aria intrisa di storia e tradizione, un’atmosfera quasi magica che solo un quartiere popolare riesce a darti, un posto dove tutti si conoscono e ti conoscono, come un bel film in cui la colonna sonora è costituita dai rumori del metallaro, del falegname, del vetraio, dalle voci delle donne che rimproverano i loro figli, dai bambini che giocano in mezzo alla strada e che si sentono dire dai passanti: “A regazzì, sta attento co’ sto pallone che passeno ‘e machine e te metteno sotto”. E infine l’emozione indescrivibile di affacciarmi alla finestra, e vedere alla mia destra er Cuppolone e alla mia sinistra l’Angelo De Castello vigilare come due guardiani in un angolo meraviglioso di questa città senza tempo.

Roma non è semplicemente una città, ma uno stato d’animo. Roma ti sorprende all’improvviso, come il sole dopo giorni di temporale, ti avvolge e ti emoziona con la sua magia, ti esplode in petto come un batticuore quando ti innamori per la prima volta… sarà per quel cielo che a noi Romani sembra più azzurro che in altri posti, o forse per quell’aria che profuma di eternità, fatto sta che se ti innamori di lei, è qualcosa che dura per sempre, e la ami nonostante tutto, proprio come una donna seducente che ti ammalia con la sua bellezza e il suo fascino, e ti porta pian piano ad accettare anche tutti i suoi difetti.

Roma è una passeggiata in una mattina estiva fresca e assonnata, è uno di quei pomeriggi piovosi in autunno, quelli in cui ti piace osservarla dietro i vetri della macchina mentre percorri Lungotevere ascoltando la tua musica preferita; Roma è il primo sole di primavera quando siedi sulla scalinata di Trinità dei Monti e vedendo tanta vita e tanti colori attorno a te, ti senti orgoglioso di essere Romano. Roma è l’odore delle caldarroste nelle vie del centro a dicembre, quanno dici ar callarostaro: “Ammazzate aoh, cinque euro ‘n cartoccio?! Ma che so’ d’oro?” però te le compri lo stesso perché se sei nato a Roma ‘e callaroste sotto Natale te le devi magna’, quanto costeno costeno.

Roma è un insieme di piccole e grandi cose, che nun le poi apprezza’ si nun le vivi e nun le poi spiegà si nun le apprezzi: Roma è come l’abbraccio della mamma, quello di cui si ha sempre bisogno, anche da adulti. E come una mamma, Roma ce l’hai nel cuore e nel dna, e se per un motivo o per l’altro sei costretto a lasciarla, troverai sempre un motivo o un pretesto per tornare da lei.

Perché Roma è sempre Roma.
Amata, osannata, celebrata, cantata, dipinta.
E pure maltrattata, non rispettata, sporca, caotica, troppo trafficata, confusionaria.
Ma nessuno se ne accorge, davanti a quel cielo, alle mattinate, le sere estive, er Tevere, i monumenti, er ponentino in mezzo all’arberi, il vociare dei Romani, li regazzini che strilleno, le vie piene de sole e i vicoletti dove er tempo pare che s’è fermato.
Perche’ nonostante tutto sei sempre Caput Mundi, Roma mia.
Buon compleanno.
La Bionda