Cinquanta sfumature di donne

Sul finire degli anni 80 per un bel periodo andarono per la maggiore le storie d’amore in cui c’era una principessa da salvare. A Hollywood ricordiamo Pretty Woman: una ‘prostituta per scelta’ che riesce a sposare un miliardario che l’ha ingaggiata per una settimana come accompagnatrice in pranzi di lavoro ed eventi mondani. Lei ‘vuole la favola’, e alla fine lui questa favola gliela fa vivere, con tanto di dichiarazione d’amore, rose rosse ed happy end. A me sinceramente la storia di un mignottone che riesce ad impalmare un uomo pieno di soldi non mi pare propriamente il massimo del romanticismo: io parteggio sempre per le ragazze che lavorano, lottano per affermarsi ed emanciparsi e per dare al mondo qualcosa di più che squallide scopate a pagamento, anche se così facendo non sempre riescono a diventare ricche.  Eppure ci sono donne che dicono che è il film della loro vita, e che le fa sognare ad occhi aperti, tanto che anche la scrittrice Maria Venturi in quegli anni pubblicò un libro, ‘In Punta di Cuore’, la cui trama ricalcava molto quella del famoso film. E anche lì tutte ad andare in brodo di giuggiole. Che poi, scusate una cosa, vi incazzate tanto quando gli uomini vanno a puttane, e poi di fronte ad una storia orchestrata ad hoc per fare cassa tirate fuori il vostro lato romantico ed iniziate a parteggia’ p’ ‘aa zzoccola??

L'amore si può comprare? - Fonte: Pixabay, Bitstrips
L’amore si può comprare? – Fonte: Pixabay, Bitstrips

E vogliamo parlare di Proposta Incedente? Demi Moore che la smolla a Robert Redford in cambio di un milione di dollari ‘per avere finalmente la casa dei suoi sogni’ (ma non era ‘due cuori e una capanna?). E il cornuto contento del marito scucchione che alla fine se la riprende pure. Che poi, parlamose chiaro: Demi Moore negli anni 90, prima di passare dal chirurgo plastico, non altissima, con le spalle da lottatore e il collo da marine, non rispecchiava propriamente l’oggetto del desiderio di un multimiliardario strafigo magistralmente interpretato da un Robert Redford nel fiore degli anni… come se oggi un Matteo Marzotto, un Piersilvio Berlusconi sborsassero una cifra esorbitante per farsela dare dalla prima commessa del reparto ortofrutta dell’Esselunga. Ma Gianluca Vacchi nun v’ha insegnato gnente? E ‘nnamo, no? E niente, oh, c’è stata gente che nella scena finale, quando la Moore lascia Redford (senza ovviamente restituirgli i pendenti di perle e diamanti che ha alle orecchie) e dice a un Woody Harrelson sconsolato e chino sotto il peso delle corna: ‘Ti ho mai detto che ti amo?’ ha versato fiumi di lacrime. E gridate allo scandalo quando parlano delle varie Ruby e Minetti? Quale sarebbe la differenza??

Regali: è vero ancor oggi che 'basta il pensiero'? - Fonte: Pixabay
Regali: è vero ancor oggi che ‘basta il pensiero’? – Fonte: Pixabay

Certe donne, nonostante si mostrino amanti delle sdolcinatezze e sognino il principe azzurro, tendono a monetizzare i sentimenti, come a dire che più uno spende per te, più ti ama: ma non si può definire ‘romantico’ un film che ha come motivo dominante la vendita dell’amore o del sesso. Ovviamente anche in questo secolo non ci siamo fatti mancare nulla quanto a mercificazione degli affetti: nel 2011 è arrivato Cinquanta Sfumature di Grigio, seguito quattro anni dopo dall’omonimo film, in cui la compravendita dell’amore (se tale si può definire) è in questo caso condita da tantissimi elementi ‘piccanti’ e descrizioni di pratiche BDSM in cui Christian Grey (il ‘Grigio’ del titolo) coinvolge la protagonista, Anastasia. Anche in questo caso a suon di doni costosissimi e weekend in posti da sogno. E anche in questo caso, altra generazione ‘ammaestrata’ ad avere una visione distorta dei sentimenti, che sembrano essere intensi e meritevoli di essere vissuti solo se in ballo ci sono i soldi, tanti soldi.

Il sogno di molte donne di oggi? Un amore da 50 sfumature - Fonte: Pixabay
Il sogno di molte donne di oggi? Un amore da 50 sfumature – Fonte: Pixabay

Noi donne in passato abbiamo lottato per emanciparci e per toglierci di dosso l’etichetta di appendice non pensante dell’uomo. Ci siamo battute alla grande per i nostri diritti. Siamo scese in piazza a manifestare: per noi stesse e per altre donne vittime di uomini, dittature o religioni che le annientavano sia fisicamente che moralmente. Abbiamo indossato o postato sui social scarpe rosse a simboleggiare la nostra solidarietà nei confronti delle vittime di stupri e violenze domestiche, e abbiamo detto NO al femminicidio. Ecco perché quando esce un film in cui una donna viene vista come un oggetto, e come tale viene strumentalizzata da quello che in tante avete visto come un uomo innamorato proprio non ce la faccio a desiderare di vivere la favola di Pretty Woman, né tantomeno a sognare di incontrare uno come Christian Grey. Anche se a tante è piaciuto il fatto che lui la vizi in tutti i modi e la copra di regali costosi. Che poi quei regali siano finalizzati alla sottomissione di lei, poco importa. Amore e sesso non si comprano e non si vendono, ma soprattutto non si mettono sotto contratto. E se una trama del genere vi manda in sollucchero, care mie, mi sa che della vita non ci avete capito proprio niente.

Alla prossima.

La Bionda

 

 

 

 

 

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